Fondi Ue, questi sconosciuti

Progresso Apm Consulting istruisce e cura le pratiche di partecipazione ai bandi Romagnoli (ceo): “Ora allarghiamo l’orizzonte al settore delle esportazioni”

DI DANIELE FUNARO _ MARCO DINU

Progresso Apm Consulting nasce nel 2018 su iniziativa di Massimo Romagnoli, siciliano classe 1971, dalla constatazione dello scarso impiego, da parte dei cittadini, dei fondi predisposti dall’Unione Europea alla realizzazione di progetti innovativi. “Ho individuato

le problematiche principali nella carenza di informazione relativamente alle opportunità

presenti a livello comunitario, nonché nelle difficoltà pratiche legate all’effettiva partecipazione ai bandi emanati dalla Commissione Europea”, ricorda Romagnoli.

Partecipazione ai bandi

Di qui, l’idea di costruire una realtà che supportasse enti pubblici e

privati nel processo di ottenimento dei Fondi Europei Diretti, dalla segnalazione delle opportunità al supporto tecnico per l’effettiva partecipazione ai bandi. “Ho iniziato la mia attività affiancato da un unico collaboratore, oggi sono circondato da un team multidisciplinare di professionisti che operano quotidianamente dagli headquarters

di Bruxelles”, continua il fondatore, ceo e chairman della società, ripercorrendo le tappe della crescita in questi 3 anni: “Ho costruito, con costanza, una rete di consulenti attiva in tutta Europa, per rilevare le esigenze del territorio da trasferire alla sede operativa, che si adopera per trasformarle concretamente in progetti di successo.

Offerta rinnovata

Da qualche mese, inoltre, la struttura della Progresso Apm Consulting si è allargata verso un nuovo settore, quello dell’export management, fornendo assistenza alle aziende nelle

esportazioni di prodotti e servizi. L’obiettivo è supportare le realtà che non dispongono di un ramo aziendale dedito all’esportazione, mettendo a disposizione Export Managers della

Progresso che seguono dall’esterno il processo di internazionalizzazione aziendale, permettendo alle società di ottimizzare i costi e di usufruire di esperienze consolidate. Mi piace immaginare che in futuro si possa procedere nella medesima direzione di crescita.

Gap da recuperare

Progresso Apm Consulting opera a livello europeo, ma non è forse un caso che l’iniziativa sia partita da un italiano, vista la cronica incapacità di utilizzo dei fondi comunitari da parte del nostro Paese. “Ritengo che il problema principale risieda nella mancanza di adeguata

informazione riguardo ai programmi di finanziamento esistenti e ai loro obiettivi”, spiega Romagnoli, ribadendo come i fondi europei diretti siano una risorsa preziosa per lo sviluppo e la crescita; “È per questo motivo che la società investe le proprie risorse per incrementare attività di informazione sulle opportunità che le istituzioni comunitarie mettono a disposizione del cittadino sotto forma di Fondi Europei Diretti e più in generale sui valori, i principi e le politiche promosse dall’Ue. Il mio auspicio è che, attraverso tale attività, possano essere sfruttati al meglio i fondi diretti gestiti dalla Commissione Europea e destinati all’implementazione di progetti che vadano in direzione di un’Europa più green, digitale e resiliente, nel pieno rispetto delle priorità dell’Unione”.

L’innovazione paga

Al riguardo va precisato che solo i progetti che presentano un elevato livello di innovazione e di fruibilità per i beneficiari sono accolti favorevolmente. La procedura per accedere a fondi

diretti prevede l’individuazione del bando più idoneo rispetto all’idea progettuale, la scrittura

del progetto conformemente ai requisiti indicati dal bando stesso, la creazione di un partenariato transnazionale qualora richiesto, la gestione dell’implementazione

del progetto a seguito di finanziamento. E Progresso Apm Consulting assiste i propri clienti

in tutte queste fasi, allo scopo di attribuire ai progetti il valore aggiunto necessario per garantirne il successo. Un supporto tanto più importante nel momento in cui l’Unione Europea sta affrontando uno sforzo senza precedenti per rispondere alla crisi causata dalla pandemia: “Le istituzioni europee concordano oggi sull’esigenza di reagire adeguatamente, rafforzando

la resilienza dell’Unione qualora si presentassero in futuro situazioni analoghe. Per questo sono previsti molteplici bandi per l’erogazione di fondi diretti legati a progetti che implementino attività di resilienza nei diversi settori di interesse, dalla medicina, alla tecnologia, alla comunicazione. Ed è proprio con questo obiettivo che, il 18 dicembre 2020, il

Parlamento e il Consiglio europei hanno raggiunto un accordo sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave su cui poggia Next Generation Ue”.